sabato 3 aprile 2010

Ciao, Maurizio

Con il suo pendolino ha secolarizzato un paese troppo a lungo ostaggio di acquasantiere e bandiere rosse: erano i formidabili anni '80 e Maurizio, ora nei panni di indovino capace di intuire gli spumeggianti risultati del Milan targato Sacchi/Berlusconi, ora nel ruolo di giudice severo ma attento alle guarentigie del Processo del Martedì, furoreggiava quale mattatore assoluto. I senatori Chiaveghin e Sbrusati l'avevano recentemente proposto senatore a vita, ma è oramai è troppo tardi. Ci piace ricordarlo così.

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