I tempi sono maturi per superare la legge sul divorzio, uno dei totem della sinistra laicista superati dalla Storia.
Se l'anno scorso la campagna di Ferrara contro l'aborto di Stato fu un po' avventata ora vi sono le condizione perché si possa rimettere in discussione con profitto una nuova idea di famiglia, che tenga anche conto dell'eredità politica e civile di Fanfani e Almirante.
In tempi di amore liquido il divorzio statalmente assistito non rappresenta una risposta sostenibile, piuttosto una facile scappatoia nel libero giuoco degli affetti. Lasciamoci alle spalle il moralismo torinese di stampo azionista, costruiamo una legge che sappia fare i conti con la modernità rimanendo nel solco della tradizione. O forse vogliono farci credere che prima della Fortuna-Baslini l'Italia era governata da un perfido regime in continuità con il tanto vituperato ventennio fascista?
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