"L'Italia perde un intellettuale libero e coraggioso, capace di andare controcorrente rispetto al cosiddetto establishment politico-culturale. Gianni Baget Bozzo ha saputo attraversare e contrastare stagioni culturalmente cupe, segnate da un cattocomunismo a cui non volle mai arrendersi, scegliendo e alimentando sempre un'alternativa culturale e politica nel segno della liberta': negli anni bui del compromesso storico Dc-Pci, camminando fianco a fianco con il riformismo di Bettino Craxi; negli anni della 'gioiosa macchina da guerra', scommettendo sulla rottura positiva incarnata da Silvio Berlusconi. La sua e' una lezione di lucidita' intellettuale e di coraggio civile, della quale bisognera' serbare a lungo la memoria" - Daniele Capezzone
venerdì 8 maggio 2009
Appunti di viaggio
Qualche breve riflessione su questo scorcio di 2009 troppo avaro di liberalismo: su Giornalettismo, come di consueto.
mercoledì 6 maggio 2009
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I tempi sono maturi per superare la legge sul divorzio, uno dei totem della sinistra laicista superati dalla Storia.
Se l'anno scorso la campagna di Ferrara contro l'aborto di Stato fu un po' avventata ora vi sono le condizione perché si possa rimettere in discussione con profitto una nuova idea di famiglia, che tenga anche conto dell'eredità politica e civile di Fanfani e Almirante.
In tempi di amore liquido il divorzio statalmente assistito non rappresenta una risposta sostenibile, piuttosto una facile scappatoia nel libero giuoco degli affetti. Lasciamoci alle spalle il moralismo torinese di stampo azionista, costruiamo una legge che sappia fare i conti con la modernità rimanendo nel solco della tradizione. O forse vogliono farci credere che prima della Fortuna-Baslini l'Italia era governata da un perfido regime in continuità con il tanto vituperato ventennio fascista?
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