domenica 25 aprile 2010

domenica 18 aprile 2010

giovedì 15 aprile 2010

No free lunch

Non sarà intitolata a Milton Friedman la mensa della oramai celeberrima scuola di Adro. Un'altra occasione mancata per instillare le regole della competition nelle nuove generazioni, che già scontano l'eredità di una pubblica istruzione per mezzo secolo in mano alle sinistre. La cristallina lezione di liberalismo è stata vanificata dal narcisismo gradasso del solito intraprenditore "amico del popolo". Penserà di venir risparmiato il giorno di un'ipotetica rivoluzione islamo-ecologista? Intanto con soli 10mila euri si è cinicamente accaparrato una pubblicità mica da poco, alla faccia di chi opera sul mercato ogni giorno.

martedì 6 aprile 2010

La nuova maglia della Juventus

Ottime notizie in casa Juve. In attesa che si faccia vera verità sul Caso Calciopoli - forza Luciano! - gustiamoci la nuova maglia scoperta dagli smanettoni del forum Vecchia Signora. Che dire: si tratta di una rivoluzione, quella che auspicano tutti i tifosi juventini, e per essere radicale deve coinvolgere tutti, dalla società alla squadra, senza trascurare il look. Via le vecchie strisce, ecco uno zebrato comme-il-faut. I più esperti mormorano di una raffinata quanto spericolata manovra per catturare fasce di mercato inesplorate, prima fra tutte quella dei facoltosi omosessuali, con alta propensione alla spesa.

domenica 4 aprile 2010

Brevi interviste con uomini schifosi

"Nel 1983 la Gazzetta pubblica una sua intervista al brasiliano Zico, famosa stella del calcio mondiale: è uno scoop, perché Zico non ha mai concesso nessuna intervista a giornali italiani. Mosca spiega che gli è stato possibile grazie all'amicizia che lo lega al calciatore. Qualche tempo dopo Mosca è ospite al Processo del lunedì, trasmissione TV di Aldo Biscardi: anche Zico è in studio. Biscardi intrattiene Zico e gli chiede come è diventato amico di Mosca, al che il brasiliano risponde: “Questo signore io non lo conosco”.
La carriera di Maurizio Mosca alla Gazzetta dello Sport finisce in quel momento. Mosca è costretto a lasciare il giornale. In seguito (1990-91) Mosca affermerà di essere stato vittima di un "complotto" in quanto ritenuto "pericoloso" da alcuni personaggi del sistema calcistico nazionale."
Così riporta la pagina di Wikipedia dedicata a Maurizio. Un episodio di cui non eravamo a conoscenza, impressionante specie se letto in questi giorni, quando i guardiani della rivoluzione usano gli stessi metodi intimidatori contro Tommaso Debenedetti di Libero. Ecco di nuovo i moralisti della sinistra salottiera alzare il dito contro qualcosa che ignorano - il genere dell'intervista impossibile frequentato anche da Arbasino, Bene, Calvino e Manganelli, ma forse sarebbe meglio dire: la Letteratura tutta - inesorabili nell'insinuare chissà quale nefandezza per poter riaffermare ancora una volta il falso mito della loro superiorità antropologica. Non sappiamo come andrà a finire, quel che è certo è che Debenedetti potrà sempre riaffermare il proprio pensiero dalle colonne di Retropensiero Liberale.

sabato 3 aprile 2010

Ciao, Maurizio

Con il suo pendolino ha secolarizzato un paese troppo a lungo ostaggio di acquasantiere e bandiere rosse: erano i formidabili anni '80 e Maurizio, ora nei panni di indovino capace di intuire gli spumeggianti risultati del Milan targato Sacchi/Berlusconi, ora nel ruolo di giudice severo ma attento alle guarentigie del Processo del Martedì, furoreggiava quale mattatore assoluto. I senatori Chiaveghin e Sbrusati l'avevano recentemente proposto senatore a vita, ma è oramai è troppo tardi. Ci piace ricordarlo così.

giovedì 1 aprile 2010

La canzone del contraddittorio

Non è un brutto album "I mistici dell'occidente" dei Baustelle. Ne apprezziamo il forte contenuto valoriale e identitario, ben rappresentata dalla ghost-track "Il cantico dei cantici", il cui testo firmato da Camillo Langone è un gioiello pop di erotismo catto-gainsbourghiano. Peccato che anche loro, come non di rado capita ai cantautori "de sinistra", cadano nella trappola del moralismo. É il caso della canzone di denunzia - più che una denunzia, un esposto - intitolata "Follonica". Un catalogo di turpidini da scandalo veteroambientalista, roba che nemmeno un'ipotetica Village Green Preservation Society si sentirebbe di condividere. Fa bene quindi il sindaco di Follonica a chiedere una canzone di rettifica che esalti le qualità della ridente località toscana. Postate nei commenti i versi che vi piacerebbe ascoltare, non è mai troppo tardi per fermare la spirale della sfiducia e dell'odio. Ma intano beccatevi l'originale